MANIFESTO DEGLI ATTIVISTI DELL’ITALIANO
Per passare dai lamenti all’azione
Noi vogliamo arginare l’anglicizzazione della lingua italiana non in nome del purismo, non per ostilità nei confronti dell’inglese, ma perché la amiamo e ci è cara.
Noi constatiamo con profonda tristezza che l’italiano si è ammalato. Ha perso la capacità di produrre i propri neologismi per esprimere ciò che è nuovo che si dice sempre più solo in inglese. Siamo favorevoli ad adattare e tradurre le parole straniere che da sempre abbiamo accolto e che nei secoli ci hanno arricchiti solo attraverso la loro italianizzazione.
Noi ci impegniamo a evitare l’abuso dell’inglese nella nostra comunicazione quotidiana e a scegliere parole italiane che consideriamo più trasparenti, più opportune e più belle. In questo modo le aiutiamo a circolare e a non regredire davanti agli equivalenti inglesi sempre più spesso preferiti dalla nostra classe dirigente e dagli apparati mediatici.
Quando usiamo una parola inglese, perché nel contesto della comunicazione risulta più diffusa, opportuna o meno forzata, cerchiamo comunque di affiancarla sempre alle alternative italiane per essere più chiari, per rivolgerci a tutti e per diffonderne l’uso in nome della libertà di scelta e della ricchezza lessicale, che davanti all’inglese stereotipato viene sempre più a mancare.
Davanti a chi abusa dell’inglese e lo mescola immotivatamente con la nostra lingua (spesso attraverso pseudoanglicismi che ricordano l’Alberto Sordi di Un americano a Roma) noi agiamo contrapponendo l’italiano, usiamo l’ironia come arma per ridicolizzare chi parla in itanglese. Noi manifestiamo il nostro dissenso, come cittadini, consumatori ed elettori verso chi (aziende, pubblicità, mezzi di informazione, politici…) mostra di non avere rispetto né di amare la nostra lingua e usa un linguaggio che non condividiamo, non ci appartiene e non ci piace mescolare in un ibrido fastidioso e dannoso.
Noi vogliamo passare dai lamenti all’azione, e unirci in un movimento di opinione che tanto più sarà esteso tanto più avrà la forza di imporsi e di farsi ascoltare. Se saremo in tanti potremo fare sentire la nostra voce per chiedere alle istituzioni, alla politica, alle aziende, ai mezzi di informazione e a tutti gli apparati che un tempo hanno contribuito a unificare l’italiano, ma che oggi lo stanno depauperando, di utilizzare una comunicazione attenta alle nostre esigenze semplicemente perché sarà per loro più conveniente e vantaggioso, per ottenere attenzione e consenso.
Noi siamo convinti che la nostra lingua vada tutelata perché fa parte del nostro patrimonio culturale che va promosso e difeso alla stessa stregua dell’arte, delle nostre eccellenze e delle nostre radici di cui andiamo fieri.
Noi siamo convinti che essere internazionali e moderni non significa rinunciare alla nostra lingua, significa invece reagire e riappropriarci con gioia delle nostre parole che soccombono di fronte al monolinguismo basato sull’inglese planetario che si espande in tutto il mondo in modo prepotente, e che soffoca la ricchezza delle varietà locali.
Se sei d’accordo con noi, sostienici, unisciti al nostro movimento culturale.